Per campo di
concentramento (o campo di internamento) si intende una struttura
carceraria all'aperto, per la detenzione di civili e/o militari. È
solitamente provvisoria, atta a detenere grandi quantità di persone, solitamente
prigionieri di guerra, destinati ad essere scambiati o rilasciati alla fine del
conflitto.
Un campo di concentramento è
formato da file di baracche o container disposte ordinatamente, contenenti i dormitori,
i refettori, gli uffici e le altre strutture necessarie, e circondate da
reticolati di filo spinato o altri tipi di barriere. Il perimetro del campo è
sorvegliato da ronde di guardie armate.
Campi dell'Italia fascista
Il governo fascista di Benito
Mussolini, durante la guerra di riconquista della Libia, fra
il 1930 e il 1934, deportò oltre 80.000 seminomadi in campi di concentramento lungo la
costa desertica della Sirte, in condizioni di sovraffollamento,
sottoalimentazione e mancanza di igiene che ne portarono circa la metà
alla morte nei tre anni seguenti - in assenza di documentazione specifica,
dobbiamo rifarci alle cifre generali dei censimenti italiani.
Campi della Germania nazista
Durante
la seconda guerra mondiale, fra il 1940 e il 1945,
la Germania
nazista fece uso su vasta scala dei campi di concentramento
(i Konzentrationslager, o KZ, i primi istituiti già nel
1933 al posto delle Case di lavoro previste dalla Costituzione
di Weimar come strumento di aiuto ai più bisognosi) e dei campi di sterminio,
per detenere ebrei, testimoni di geova, zingari, uomini e
donne omosessuali, prigionieri di guerra e dissidenti politici e
sterminarli sistematicamente mediante l'utilizzo del gas.
Alcuni sopravvissuti sono diventati scrittori e
hanno raccontato la vita dei lager nei loro romanzi, tra questi l'italiano Primo
Levi in Se questo è un uomo e in La tregua e l’ungherese Premio
Nobel per la letteratura Imre Kertéz in Essere senza destino.
I
deportati erano rinchiusi nelle baracche tutte le sere ed anche durante il
giorno, in occasione di quelle operazioni di eliminazione che le SS
volevano condurre in segreto (le esecuzioni capitali
potevano essere pubbliche, ed in questo caso i deportati erano costretti a
vedere tutta l'operazione, oppure segrete, ed in questo caso i deportati erano
chiusi nelle baracche).
Nei
campi di concentramento e di sterminio venivano usati dei simboli, appuntati
sulla parte sinistra del torace, per l'identificazione degli internati. Per gli internati di tipo politico veniva usato il triangolo rosso,
per le lesbiche il triangolo nero, per gli omosessuali il triangolo
rosa per i Testimoni di Geova il triangolo viola, per gli zingari
il triangolo nero, per gli immigrati il triangolo blu e
il triangolo verde.
La stella di Davide, di colore giallo-oro
e con la scritta jude, identificava invece gli ebrei.
Auschwitz
Il campo di concentramento nazista per
antonomasia, ma non l'unico, è considerato quello di Auschwitz.
È il più famoso campo di concentramento
Lista dei campi di
concentramento nazisti
Auschwitz-Birkenau
Bełżec
Bergen-Belsen
Bitterfeld
Bredtvet
Breitenau
Buchenwald
Chelmno
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Dachau*
Flossenbürg
Majdanek
Mauthausen-Gusen
Sachsenhausen (Oranienburg)
Sobibór
Riga
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